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La Storia
Nell’estate del 2011, per motivi familiari mi ritrovai a richiedere il visto per un paese africano che non avrei mai pensato di visitare, l’Eritrea. Appena arrivato ad Asmara, città bellissima, mi resi subito conto dell’impronta italiana all’urbanistica, alle architetture e, con mio grandissimo stupore, anche alle abitudini di un popolo che praticamente parla un italiano perfetto.
La storia dell’Italia e dell’Eritrea è assolutamente intrecciata, non solo per la permanenza degli italiani nei tempi coloniali, ma anche
nel meraviglioso modo di approcciarsi alla quotidianità. In alcune vie di Asmara sembra di essere nei quartieri romani dell’alta borghesia, i caffè ed i bar servono caffè e cappuccini come fosse Trieste o Napoli.
La gente si prende il tempo di parlarsi, come a Roma.
La temperatura, praticamente sempre primavera, ti invita a passeggiare e sedere nei giardini e mentre sonnecchi al caldo del sole puoi sentire una canzone degli anni ’50 che se non apri gli occhi e ti ricordi di essere in Africa potresti benissimo aspettarti una donna vestita con gli abiti dell’epoca nella Roma dell’epoca.
Ma la straordinaria operosità ed inventiva degli eritrei non li ha messi al riparo dalle ferite del mondo.
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